Dopo il lockdown, riapre il MuSa di Salò. Si riapre a suon di musica con un inno all’unità del Garda, un concerto di tre musicisti provenienti alle tre regioni che si affacciano sul Garda (Gerardo Chimini bresciano al pianoforte, Stefano Biguzzi veronese al violino e Massimiliano Rizzoli trentino al contrabbasso, quello originale, di Gasparo da Salò). A fare gli onori di casa il presidente della Fondazione che gestisce il MuSa Alberto Pelizzari che - anche a nome degli altri consiglieri di amministrazione Marco Bonometti, Orlando Niboli, Giampaolo Comini ed Elena Ledda - ha spiegato che per il futuro sarà necessario rendere più organico il percorso che si snoda tra le varie sezioni del museo con particolare attenzione a due momenti in cui Salò fu una vera e propria capitale, durante la Magnifica patria in epoca veneta, e nel periodo della Rsi. Per le “grandi mostre” bisogna attendere tempi migliori fino al 2021.

Un saluto e un invito a godersi in questo periodo, come non mai, le bellezze di casa nostra è venuto dal vicesindaco di Salò Federico Bana e dalla presidente della Comunità del Garda Mariastella Gelmini. Presente alla riaoertura anche Giordano Bruno Guerri, già direttore del MuSa, che ha ricordato le tante cose fatte in questi anni anche in collaborazione con il Vittoriale degli Italiani e Garda Musei.